mercoledì 30 marzo 2011

17 marzo 1861

I festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia non sono stati scevri di polemiche sulle modalità con cui il nostro territorio fu unificato.
L'unificazione fu infatti un processo con luci ed ombre: la storia, come viene raccontata ancora oggi sui libri di testo, racconta il Risorgimento come una forma di liberazione dell'Italia dall'oppressione, semplificando e tralasciando tutte le critiche.
La mia famiglia di allora abitava tutta nel territorio che fu “unito”, perchè tutti erano originari dell'Italia settentrionale.
Dal lato paterno, il trisnonno Marco, originario di Castelfranco Veneto, in quella data viveva a Fano con la seconda moglie Clelia, sposata lì e da cui proprio quell'anno nasceva Adele, la sorellastra del mio bisnonno Alessandro che aveva all'epoca 7 anni. Il trisnonno Marco si era trasferito a Fano da poco, forse per sfuggire a Radetzky, che già nel 1849 aveva emesso pubblico avviso perché tutti i renitenti alla leva fossero attivamente ricercati, e lui era fra quelli. Marco aveva già partecipato alla campagna per l'Unità d'Italia nel 1848 e 1849, e stava attivamente contribuendo a quella del 1860-1861, promosso al grado di Luogotenente. Da lì a qualche anno, forse per rincorrere gli aneliti risorgimentali, tutta la famiglia si trasferì a Genova, dove mise radici.
A Genova, o meglio negli immediati dintorni, viveva in una famiglia contadina con altri 4 fratelli e sorelle il mio bisnonno Carlo, che all'epoca aveva solo 2 anni. Il papà aveva già 45 anni, ma sarebbe vissuto in campagna fino a 75 anni.
Vita contadina faceva anche, probabilmente, il ramo materno dell'epoca: mio nonno festeggiava il suo primo anno di vita sulle colline intorno a Genova. Di lì a poco si sarebbero trasferiti tutti in città dove il trisnonno fece il cameriere.
L'ultimo trisnonno, Andrea, se la passava molto meglio, se negli anni successivi, diventato grande, fu in grado di aprire una banca! Poi trasformata in agenzia di cambi... Della sua famiglia però so ancora poco, se non che Andrea aveva al momento dell'Unità solo una ventina d'anni e non era ancora sposato.

mercoledì 2 marzo 2011

I Necrologi sul Secolo XIX

A volte, dove non arriva lo Stato Civile o la nostra immaginazione, può essere utile consultare gli annunci funebri dei quotidiani locali per trovare membri della famiglia sconosciuti o i loro nomi e soprannomi, o ancora per scoprire quali membri della famiglia erano viventi al momento.
Il Secolo XIX è il quotidiano di Genova dal 1886.
Forse non sempre è stato il più letto, ma questo perchè le notizie del porto qualche volta sono state più importanti della cronaca!
A Genova comunque si dice che la prima cosa che la gente legge sul Secolo XIX sono i necrologi.
Non so se fosse così anche nel passato...
Al momento non è possibile trovare l'archivio di questo quotidiano on line, anzi pare che nemmeno lo stesso editore ne conservi una emeroteca completa.
La serie quasi completa del Secolo XIX dalla sua fondazione viene conservata alla Biblioteca Comunale "Berio" di Genova, ed è consultabile su microfilm per gli anni passati, e su cartaceo per gli anni prossimi.
Ogni anno è "spalmato" su più bobine, a seconda di quante pagine furono stampate. Nel 1800 il giornale era molto più scarno di quanto non sia ai nostri giorni!
I necrologi veri e propri sono un'usanza iniziata nel 1900. Prima si pubblicava uno scarno elenco, una sorta di Stato Civile, che infatti ne era il titolo. Si dettagliavano i matrimoni, con i nomi degli sposi, i nati erano indicati in totale, così come fra i morti i bambini minori di cinque anni. Gli adulti venivano invece indicati per nome e cognome, se donne si indicava il cognome del marito, e l'età e professione.
Nel 1896 la morte della sorella del mio bisnonno era indicata come "Rosa Isola in Boero, 31 anni" e niente di più.
Più tardi gli annunci funebri iniziarono ad essere pubblicati per le persone più importanti, e contenevano per i conoscenti indicazioni utili alla commemorazione del defunto: per esempio che la famiglia non avrebbe vestito a lutto, oppure che si dispensava dalle visite. Infatti erano pubblicati sul Secolo XIX dalla famiglia del defunto, e non da chi lo conosceva.
Mano a mano, il necrologio è diventato sempre più frequente. Sono cominciati a comparire gli annunci funebri anche dei parenti, delle ditte in cui il defunto lavorava, o che erano di sua proprietà, per finire ad oggi, ad essere usati da tutti coloro che conoscevano chi è morto, che poi non si premurano neppure di andare al funerale per l'ultimo saluto.
Sometimes, when the Registrar or our imagination are not enough, it can be useful to consult the obituary of local newspapers to find unknown family members or their names and nicknames, or to find out which members of the family were living at the time.
"Il Secolo XIX"  is the most important newspaper in Genoa since 1886.
Maybe it has not always been the most widely read, but this is just because the news of the port sometimes have been the most important news!
In Genoa, however, it is said that the first thing that people read are the obituaries on "Il Secolo XIX".
I don't know if this also happened in the past ...
Currently there is not an online archive of this newspaper, in fact it seems that not even the publisher maintains a complete newspaper archive.
The almost complete series of "Il Secolo XIX" since its foundation can be found in the Biblioteca Comunale "Berio" in Genoa, and it's available on microfilm for the past, and on paper for recent years.
Each year is "smeared" over several microfilm, depending on how many pages were printed.
In 1800 the newspaper was much more sparse than it is today!
The obituaries began to be a real custom in 1900. Before a sparse list was published, a sort of Civil Registry, which in fact was the title "Stato Civile". Marriages were detailed, with the names of spouses, newborns were only mentioned in total, as well as deaths among children under five years. The adults were instead identified by name and surname, if women it was indicated the husband's surname, and age and occupation.
In 1896 the death of the sister of my great-grandfather was listed as "Rosa Isola in Boero, 31 years" and nothing more.
Later the funeral announcements began to be published for the most important people, and contained useful information for acquaintances to commemorate the deceased: for example, that the family wouldn't dress in mourning, or that people were dispensed from the visits. In fact they were published in "Il Secolo XIX" by the family of the deceased, and not by those who knew him.
Then, the obituary has become increasingly common. The obituary were also published by relatives, or by the companies in which the deceased worked, or that he owned. Today they are used by all those who knew the deceased, even if they do not go to the funeral for the last farewell.

lunedì 14 febbraio 2011

San Valentino! Happy Valentine Day!

Oggi si festeggia in gran parte del mondo la ricorrenza di San Valentino, patrono degli innamorati. La pratica di celebrazione della festa con bigliettini con frasi d'amore risale probabilemente alla fine del Medioevo.
Questa cartolina fu spedita dal mio bisnonno Nino alla moglie.
Saluti affettuosi, diceva.
Questa coppia che si tiene per mano in piedi su una barca mi fa sorridere...
"Sur le lac enchanteur, propice à nos amours
Nos coeurs seront heureux si vous m'aimez toujours"
Sul lago incantevole, propizio al nostro amore, i nostri cuori saranno felici, se mi amate ancora

Today we celebrate St. Valentine day in most of the world, patron saint of the lovers. The practice of celebrating this holiday with cards and words of love probably dates back from the late Middle Ages.
This postcard was sent from my great-grandfather Nino to his wife.
Loving, warm greetings, he said.
This couple holding hands standing on a boat makes me smile ...
On this enchanting lake, propitious to our love, our hearts will be happy, if you still love me 

mercoledì 9 febbraio 2011

An Italian hero! Un eroe risorgimentale...


Grazie alla mia amica Francesca, che riesce a fare per me ricerche sul posto, ho scoperto ieri che il mio trisnonno è stato un eroe risorgimentale, è fuggito dall'Impero Lombardo Veneto per combattere per l'Unità d'Italia.
Questa scoperta è ancora più importante se si pensa che quest'anno l'Italia festeggia i 150 dall'Unità.
Marco Saviane è stato parte di questo, e perciò anche io, adesso, 150 anni dopo, posso essere fiera di essere italiana!
Il documento qua sopra, conservato a Castelfranco Veneto dalla Biblioteca Comunale, a cui è stata donato dalla parte veneta della mia famiglia, dice:
MEDAGLIA COMMEMORATIVA
delle guerre combattute
PER L'INDIPENDENZA E L'UNITA' D'ITALIA
nel 1848, 1849, 1859, 1860-61
istituita con Regio Decreto in data 4 marzo 1865
Il Consiglio d'Amministrazione
dichiara che il Luogotenente ora dimesso dal servizio SAVIANI Marco
appartenente al 65° Reggimento Fanteria
ha fatto la Campagna del 1848 1849 1860-61 per l'Indipendenza e l'Unità d'Italia
per cui ha diritto a fregiarsi della Medaglia suddetta accompagnata da tre fascette corrispondenti alle Campagne cui prese parte.
Dato a Torino il 16 settembre 1865

Caro Marco, sei nei miei pensieri...

Thanks to my friend Francesca, who does research for me on the area, I found out yesterday that my great great grandfather was a hero of the Risorgimento, he fled from the Lombardo Veneto Empire to fight for the unification of Italy.
This finding is even more important when you consider that this year Italy celebrates the 150 anniversary of the Unification.
Marco Saviane was part of this, so now, 150 years later, I too can be proud of being Italian!
The document up here, kept by the Municipal Library in Castelfranco Veneto, which was donated by the Venetian part of my family, says:
COMMEMORATIVE MEDAL
of the wars fought
FOR THE INDEPENDENCE AND UNIFICATION IN ITALY
in 1848, 1849, 1859, 1860-61
established by royal decree on March 4, 1865
The Board of Directors
states that the Lieutenant now resigned from his post Saviani Marco
belonging to the 65th Infantry Regiment
did the campaign of 1860-61 1848 1849 for the Independence and the Unification of Italy
for which he is entitled to be awarded this medal accompanied by three bands corresponding to the campaigns which he took part.
Awarded September 16, 1865 in Turin

sabato 5 febbraio 2011

Cartoline dal bisnonno! My ggranpa postcards!


Dopo averle cercate ovunque qualche mese fa, ed avere rinunciato, due giorni fa ho finalmente ritrovato la mia collezione di cartoline.
Quando avevo 15-16 anni ho raccolto cartoline ovunque, e questo mi ha permesso, inconsapevolmente, di essere la custode delle cartoline che il mio bisnonno Bartolomeo, macchinista navale, mandò a sua moglie in più di 10 anni di traversate.
Le cartoline, che furono spedite fra il 1902 e il 1916, arrivano principalmente dai porti del Mediterraneo, ed alcune dal Nord Europa.
Testimoniano l'affetto del mio bisnonno materno per la sua famiglia, soprattutto per la moglie, che adorava.
Sono veramente fiera di questa ri-scoperta, e sto lavorando sulle cartoline per conoscere meglio la famiglia del nonno.

After searching everywhere a few months ago and given up, two days ago I finally found my collection of postcards.
When I was 15-16 years I collected postcards from everywhere, and this allowed me, unconsciously, to be the guardian of the old postcards that my great-grandfather Bartolomeo, a marine engineer, sent his wife in more than 10 years of crossings.
The cards come mainly from the ports of the Mediterranean, and some from Northern Europe.
They testify the affection of my maternal great-grandfather to his family, especially his wife, whom he adored.
I'm really proud of this re-discovery, and I'm working on postcards to learn more about the family of my grandfather.

giovedì 3 febbraio 2011

52 weeks of Personal Genealogy - Food : Cibo!

Following Amy Coffin of the We Tree Blog and her series today I'll write about food:
Week 5: Favorite Food. What was your favorite food from childhood? If it was homemade, who made it? What was in this dish, and why was it your favorite? What is your favorite dish now?
Seguendo i consigli di Amy Coffin del blog We Tree questa settimana l'argomento è il cibo.
Quando ero piccolissima, mia mamma racconta che mi piaceva tantissimo l'omogeneizzato di fegato, che adesso non esiste più. In compenso una cosa che adoro è il paté di fegatini di pollo!
Mi ricordo che da bambina invidiavo moltissimo gli ospiti che venivano per cena a casa nostra, perchè mia sorella ed io mangiavamo prima, e non avevamo le stesse cose gustose che mangiavano i grandi più tardi. E soprattutto non avanzava quasi mai qualcosa!
In casa mia madre non ha mai preparato piatti molto elaborati: la sua cucina era ed è semplice, anche se sa cucinare. A mia mamma è sempre piaciuto improvvisare, i suoi piatti preferiti sono forse le polpette e il polpettone, dove la bontà deriva dal giusto mix di ingredienti.
Se devo ricordare alcuni dei miei piatti preferiti, direi forse il pollo in gelatina, le lattughe ripiene, il bollito con la salsa verde, tutti piatti assolutamente festivi...
Ricordo che dalla nonna Nita a Natale si mangiavano i tortellini fatti a mano, e quando si arrivava a pranzo erano tutti pronti sul tavolo di marmo della cucina. La nonna preparava ancora l'acqua frizzante con l'idrolitina, e le bottiglie avevano un sapore strano...
Sorrido ancora quando penso alle lotte che facevano la nonna Pepa e la mamma preparando lo stesso piatto a distanza di pochi giorni (talvolta il giorno dopo!) per vedere chi lo faceva meglio.
In casa mia anche adesso c'è una bella lotta nella preparazione del pesto, anzi non solo nella sua preparazione, ma anche nella raccolta del suo ingrediente fondamentale, il basilico.
Mio marito toglie le due foglie laterali, mia madre lo cima, e ciascuno pensa che il suo sia il modo migliore di raccogliere il basilico!
Poi mia madre passa ad una lavorazione veloce con il frullatore, fino ad avere una pasta, mentre Giorgio mette tutto nel mortaio, e lascia gli ingredienti ancora grezzi.A me piace in entrambi i modi, ma che sia ben lavorato, fino ad essere cremoso

domenica 23 gennaio 2011

52 Weeks of Personal Genealogy - Home


Following Amy Coffin of the We Tree blog and her suggestion, this week we talk about our home.
"Describe the house in which you grew up. Was it big or small? What made it unique? Is it still there today?"
When I was born, my parents lived in an apartment in Albaro, a residential district of Genoa. The house was halfway between the house of my maternal grandparents and the house of my paternal grandmother, who already was a widow. Considering where my uncles lived, my family was probably the closest to both grandparents.
The apartment was perhaps on the second or third floor. Upstairs lived my best friend at the time, Margherita, and we always
played together. I remember the games on the roof terrace. And I remember the elevator, which we did not use.
In the winter of 1972 we moved from Via Pisa, where our building overlooked a busy road, to another quieter street.
Our building was now in a private road, had a beautiful garden where my sister and I played with all the children of the nearby houses, a little group of boys and girls of our age.
We lived in this apartment until 1980, when my parents managed to buy an apartment in the building in front of us, and we moved in!

The house is still there, all of them are...

Quando sono nata, i miei genitori vivevano in un appartamento in Albaro, un quartiere residenziale di Genova. Una casa a metà strada fra casa dei miei nonni materni e la casa della mia nonna paterna, che era già vedova da un paio di anni. Considerando dove vivevano i miei zii, probabilmente la mia famiglia era la più vicina ad entrambi i nonni.
L'appartamento era forse al secondo o terzo piano. Al piano di sopra abitava la mia migliore amica di allora, Margherita, ed eravamo sempre a casa l'una dell'altra a giocare. Mi sembra di ricordare anche dei giochi sul terrazzo del tetto. E ricordo l'ascensore, che non usavamo.
Nell'inverno del 1972 cambiammo casa, e da Via Pisa, dove il nostro palazzo affacciava su una strada trafficata, ci trasferimmo in un'altra strada più tranquilla.
Il nostro palazzo ora era in una strada privata, aveva un bel giardino condominiale dove io e mia sorella giocavamo con tutti i bambini delle case vicine, un bel gruppetto di maschi e femmine della nostra età.
Siamo rimasti a vivere in questo appartamento fino al 1980, quando i miei genitori riuscirono a comprare un appartamento: ci trasferimmo nel palazzo di fronte!
Le case in cui ho vissuto sono sempre lì.

mercoledì 19 gennaio 2011

Censimento 1871 - Informazioni registrate

Ho consultato per la prima volta le schede del Censimento del 1871, cercando i nuclei familiari che all'epoca risiedevano a Genova e dintorni.
Dico dintorni perchè molti comuni che allora erano autonomi rispetto a quello di Genova, adesso ne fanno parte, e perciò la documentazione relativa al loro stato civile viene conservata nell'Archivio Storico di Genova.
ARCHIVIO STORICO del Comune di GENOVA
all'interno del Palazzo Ducale
accessibile da Piazza De Ferrari
Primo Piano
Orario di consultazione:
Martedì - Mercoledì e Giovedì
mattino: 9.00 - 12.30
pomeriggio: 14.00 - 17.00

Prima di andare in Archivio ho provato a cercare su Internet per capire quali dati vennero raccolti, ma non ho trovato alcuna indicazione se non molto generica, perciò trascrivo qui la struttura delle tabelle, così come le ho trovate.

INDICI RIEPILOGATIVI
Prima di tutto sappiate che vennero creati degli indici alfabetici per Cognome. Nel Comune di Genova, dove i cognomi erano molti, sotto le prime tre lettere, nel mio caso SAN, c'erano tutti i cognomi che iniziano per San,mischiati. Sono stati inseriti infatti mano a mano, così come risultavano dai registri che invece seguono l'ordine di raccolta dei dati, casa per casa, una strada dopo l'altra, in modo geografico e non alfabetico.
Io ho trovato perciò i miei Santagata ripetuti insieme ai vari Sanguineti, Sancristoforo, Sanna ecc ecc. Di ogni persona in questo registro riepilogativo per cognome viene elencato:
numero d'ordine, cognome, nome, paternità, condizione (cioè occupazione), anno di nascita, e poi a seguire i numeri: del volume in cui è inserita la loro scheda, della strada, così come furono classificate all'epoca, del fascicolo e della foglio della famiglia.
Per esempio:
al numero d'ordine 521 risulta Santagata Gio Battista di Andrea, studente, nato nel 1856, presente nel volume 109, nella strada 579 all'interno del fascicolo 5 nel foglio di famiglia 9.
In questo caso Gio Battista, se fosse il figlio del mio antenato, sarebbe presente sul foglio "scolastico", visto che la famiglia era censita nel Comune di Marassi, e lui risulta anche lì.

Questi indici sono strutturati così per il Comune di Genova, che era popolato, ma per esempio il Comune di Marassi ha fatto le cose più semplici. Nel registro riepilogativo, per cognome, i funzionari sono riusciti a elencare tutte le persone con lo stesso cognome insieme. Perciò l'ordine non è solo per le prime tre lettere del cognome, come a Genova, ma proprio in ordine alfabetico.
Da questo indice si viene rimandati ai volumi del censimento del Comune, che nel caso di Marassi sono solo 2.

SCHEDE DEL CENSIMENTO
All'interno dei volumi delle schede del Censimento del 1871 i dati vennero invece raccolti in questo modo:
ogni numero civico della strada ha diversi fogli, relativi alle famiglie che risultavano domiciliate lì.
Via Borgosacco, al 23, primo piano, secondo piano e così via.
All'interno del foglio di famiglia, in alto era indicato il quartiere, il nome della strada, il numero civico, il numero dell'appartamento (se era il caso) e il numero del foglio di famiglia.
Poi nello schema si partiva ad elencare il capo famiglia, e a seguire gli altri presenti, con colonne per indicarne:
  1. numero d'ordine delle persone che compongono la famiglia
  2. cognome
  3. nome
  4. paternità
  5. sesso
  6. relazione di parentela o convivenza con il capo famiglia
  7. professione
  8. luogo della nascita
  9. data di nascita
  10. celibi, con spazio per indicare C
  11. coniugati, con spazio per indicarne nome e cognome
  12. vedovi, con spazio per indicarne nome e cognome
  13. data di ingresso nel Comune, con data oppure "nascita"
  14. luogo del domicilio legale
  15. luogo di residenza
  16. luogo ultima residenza.
e poi altre colonne meno usate, fra cui:
  1. luogo in cui va a stabilirsi in caso di cambiamento di residenza
  2. data dell'uscita dal Comune
  3. data della morte
  4. cambiamenti nello stato civile
  5. osservazioni.
Io ho richiesto il registro riepilogativo del Comune di Genova, iniziali San. Cercavo la famiglia Santagata: ho ricopiato tutti i nominativi Santagata presenti nel volume, con tutti i riferimenti ai volumi da richiedere per vederne il foglio di famiglia. Alla fine però non ho trovato nessuno dei "miei", non coincidevano nomi e paternità
Passata la perplessità, ho ricordato che i Santagata risultavano residenti a Marassi. Nel 1871 il Comune di Marassi era ancora autonomo, perciò il Censimento era registrato a parte. Richiedendo il volume riepilogativo di Marassi ho trovato le famiglie che mi interessavano, più altre che ho cercato, visto che il volume raccoglieva un intervallo molto più ampio di quello analogo di Genova. A Genova il volume con "San" andava da Sac a Sen, circa. A Marassi in due soli volumi c'erano tutti.
Sul volume di Genova, approfittando della contiguità, ho guardato per curiosità anche il cognome Saviane... C'era!!!! La famiglia del mio trisnonno era a Genova negli anni intorno al 1871, mentre ho sempre pensato che si fosse trasferito solo il mio bisnonno.
Cercare nel Censimento del 1871 si è rivelato utilissimo.
Nel 1869 i Comuni iniziano a tenere i registri di Stato Civile, ma come sapere se si hanno tutti gli atti relativi alla famiglia che ci interessa, se ne conosciamo tutti i componenti?
Per avere informazioni sul periodo precedente al 1869 occorre rivolgersi alle Parrocchie. A volte però, soprattutto nei grandi Comuni, è difficile sapere a quale parrocchia occorre rivolgersi. Il Censimento, elencando le famiglie nel luogo della loro residenza, permette di sapere a che Parrocchia erano soggetti.